La moto. Il sogno della libertà. Il sogno dell’easy rider. Le sensazioni date dal correre su due ruote, l’ebbrezza della velocità, la resistenza dell’aria che si oppone al proprio corpo e la manovrabilità
ne fanno un simbolo di indipendenza.
Mohamed , fin dall’età di 14 anni, si era innamorato di tutto questo.
E la sua vita si è fermata proprio sulla moto, quella che era la sua passione.
Mohamed nasce a Taza in Marocco il 24 settembre 1977 e muore il 1° luglio 2004, alle ore 18 a Tradate, sulla Varesina, mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro.
Sempre allegro, con il sorriso sulle labbra, giunto con la famiglia nel 1997, i genitori, tre fratelli e una sorella, si era integrato con facilità nel nuovo ambiente
e aveva numerosi amici con cui si era legato profondamente.
Non riusciva a serbare rancore con nessuno. Un vero amico di cui ci si poteva fidare.
Aveva trovato un buon posto di lavoro che gli dava soddisfazioni e gli aveva permesso di accumulare una notevole esperienza di guida sulla strada. Come fratello maggiore si preoccupava anche dell’andamento scolastico dei fratelli, partecipando agli incontri con i docenti.
I suoi sogni, tra cui quello di costruirsi entro breve una famiglia con una ragazza del suo paese, si sono infranti quel tragico primo luglio. Dopo l’incidente le sue condizioni sono da subito apparse estremamente disperate e non è servita la corsa verso l’ospedale di Tradate.
Casualmente, dopo il tragico fatto, passava il fratello sulla varesina che con grande spavento ha notato che quella moto sull’asfalto, era come quella di Mohamed.
E’ bastato,un attimo per riconoscerla con certezza da un adesivo collocato sul serbatoio e sprofondare in un indescrivibile sgomento e dolore.
I progetti e i desideri di Mohamed si erano dissolti con la sua moto, la sua grande passione.
Caro Mohamed hai lasciato un vuoto incolmabile nella nostra casa. Dopo che te ne sei andato, tuo fratello Rachid ha avuto un bambino che ha voluto chiamare con il tuo nome e ti assomiglia molto.
Sarai sempre con noi.
la mamma Fatima, il papà Lahoussine e i tuoi fratelli Rachid, Jaouad, Atia e Jamal